“UN DOLCE CHE SA DI LATTE E…NON SOLO…”


Un dolce che sa di latte…Ma anche di casa e poi è di un buono… e stavolta non potevo non approfittarne per dedicarlo a Simone, il mio sensibile ragazzo perché stasera mentre beveva un bicchiere di latte e mangiava qualche biscotto, mi ha dedicato una canzone che mi ha stupita, mi ha commossa e mi ha fatto riflettere.
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Credo che non ci capita spesso di metterci nei panni dei nostri figli, di chiederci come si sentano, come ci giudicano o come ci vedano….
L’altra sera ero intenta ad ascoltare della musica che ispirasse una di queste pagine e lui che mi stava accanto ha cominciato a chiedermi perché non inserissi un testo per lui bellissimo… Avevo quasi bocciato l’idea prima ancora di averlo ascoltato perché il genere di musica che ascolta Simone non coincide con il mio, poi perché sembra quasi che i cantanti rap si esibiscono con prepotenza. Questo stile così in voga, con testi che per quanto raccontino verità di questa società, trasmettono anche tanta rabbia, aggressività e sopraffazione dell’uomo sui suoi simili.
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A mio parere per quello che ricordo io all’età del mio ragazzo, è che la vita girava più o meno con le stesse ingiustizie, la stessa prepotenza e violenza di oggi, la differenza stava proprio di evadere con il pensiero e un modo per farlo era proprio la musica.
Oggi invece anche la musica spesso non ti fa evadere, ti riporta coi piedi per terra, trasmettendo poca fiducia e poco spazio ai sogni…
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Ma non stavolta, perché dopo l’insistenza di Simone mi sono soffermata ad ascoltare questo testo e mi sono ricreduta…Quanta fragilità raccontano alcune canzoni, questi ragazzi trasmettono rabbia e paura perché vorrebbero un mondo fatto di concretezze, di rapporti veri, di valori, di cose essenziali…
E Simone allora? Si credo che la sua paura sia dettata sì dalla giovane età ma anche per una vita che appare ancora e peggio della mia alla sua età; senza speranza e futuro, a volte l’ambizione non basta, quindi a prevalere è l’insicurezza…
Sono fermamente convinta che oggi, come allora, di adulti fragili e insicuri sia pieno il mondo, sono gli stessi infelici e ansiosi che spesso, purtroppo, commettono cavolate. Ma credo anche che un individuo con radici ben piantate, dettate da una educazione fatta di verità e sani principi, difficilmente sbagliando poi non si ravveda e torni sui suoi passi.

Questo dolce sembra l’ideale per ritrovare ciò che nelle proprie mura domestiche ci si aspetta…
Magari la protezione..
magari il conforto..
o semplicemente una fetta di torta come questa perché sa di latte, sa di tepore e ti infonde una infinito benessere.
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La ricetta di questa speciale “hot milk sponge” è della famosa Tish Boyle, visitate il suo blog è bellissimo.
Preparata da tantissimi, non potevo non provarla anch’io… Sofficissima e deliziosamente profumata alla vaniglia.
Anche “Sale e Pepe” l’ha pubblicata modificando di poco le dosi degli ingredienti.

Riporto le dosi degli ingredienti nella versione originale per uno stampo di 20/22 cm di diametro. Nelle parentesi le dosi modificate dalla rivista “Sale e Pepe”:
120 ml di latte fresco intero ( 160 ml)
60 gr di burro (80 gr)
165 gr di zucchero (220 gr)
3 uova a temperatura ambiente (4)
1 pizzico di sale
vaniglia ( questa volta la bacca era inevitabile)
165 gr farina 00 (220 gr)
6 gr di lievito per dolci (8 gr)

Naturalmente io ho preparato quella con le dosi maggiori solo perché ho pensato che se è così buona è meglio farla un pochino più grande…
…Vi assicuro che ho fatto la scelta giusta…
A questo punto vi spiego come si fa…
Scaldo il latte con la bacca di vaniglia precedentemente incisa e raschiata dei suoi semini e il burro fino a quando quest’ultimo non si è completamente sciolto. Tolgo dal fuoco e lascio a parte.

Ho già rivestito lo stampo con la carta da forno e setacciato la farina con il lievito e ho messo da parte.

Mi armo di fruste elettriche e monto le uova con lo zucchero che aggiungo man mano con il pizzico di sale, non abbiate fretta, le vostre uova dovranno triplicare di volume.

A questo punto incorporo la farina e questa operazione dovrà essere fatta in più riprese e mescolata al composto delle uova con una spatola e con delicatezza, dal basso verso l’alto.

Ora riscaldo nuovamente il latte senza portarlo a bollore, rimuovo la bacca di vaniglia e lo incorporo all’impasto, poco alla volta, sempre usando la spatola e con movimenti delicati dal basso verso l’alto.

Verso il composto nello stampo e cuocio in forno già caldo a 175° per 30/35 minuti.
Prima di estrarla dal forno faccio la prova stecchino.
Faccio intiepidire e cospargo con zucchero a velo.

A te,
Mio Figlio,
Unico della mia vita,
dedico questa splendida canzone,
e se è vero che io ascolto poco la tua forte musica Rap, vorrei tu ascoltassi la mia…
..Magari ti lascerebbe nel cuore una leggerezza che ancora non conosci.
Ti Amo.
La tua Mamin.