UN PO’ DI “ALCHERMES”… ED E’ SUBITO MAGIA…

Dopo la diplomatica, guardando il colore di questo liquore che riesce a far risaltare ogni impasto o dolce in cui se ne fa uso, mi viene voglia di preparare le finte pesche dolci, inzuppate proprio in questa bevanda alcolica.
Intanto che mi decido se lanciarmi o meno in quest’altra piacevole impresa, ho cominciato a chiedermi come sia nata questa meraviglia..

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E pensare che non amo i liquori in genere, ne i vini o tutto ciò che di base ha l’alcol.
Li uso per la maggior parte per cucinare, ma se c’è un liquore che mi mette allegria o mi ricorda alcuni dolci
questo è proprio l’alchermes…
…per aromatizzare, rendere scenografico, o quando la ricetta lo richiede certo non posso ometterlo, e poi credo che in cottura l’alcol evapori.
Così, cercando le origini su google, ho trovato questa torta che immerge le fettine di mele nel alchermes, lasciate macerare, giusto il tempo di preparare l’impasto.
Dalle foto il risultato mi convince perché fa di questa torta “uno spettacolo di colore”, facendo risaltare le fettine di mele diventate rosso intenso…

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…Una vera magia..
… Così mi metto all’opera, considerando anche le due mele parcheggiate da tempo nel mio portafrutta…
Ma torniamo alla storia dell’alchermes, interessantissima…

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…Il nome del liquore Alchermes deriva dalla parola araba “AL-QIRMIZ”, che significa “cocciniglia”.
E chi l’avrebbe detto che questo splendore di colore veniva ricavato da questo insidioso insetto e… diciamolo pure a pensarci fa anche un po’ ribrezzo… oltre al fatto che mette a rischio l’agricoltura.promo obosleti
Certo che l’uomo non ha mai buttato via proprio nulla…
Le sue origini arabe risalgono al xv secolo, pare che venisse usato per le infezioni dello stomaco.
Conosciuto dagli spagnoli a seguito della dominazione musulmana della penisola Iberica e successivamente in Italia.
Le prime notizie del liquore arrivarono da Firenze, dalle suore del convento dell’Ordine di Santa Maria dei Servi, fondato nel 1233.
Lo definirono “Elisir di Lunga Vita”…
Mentre ora il tipico colore rosso dell’alchermes è dato da additivi di sintesi, un tempo era conferito proprio
da questo insetto chiamato “cocciniglia del carminio”.
Inoltre il prezioso colorante da loro estratto serviva anche per la colorazione dei tessuti e per la preparazione di tinte per la pittura..
Incredibile quanta vita ci sia dietro un liquore…e.. un piccolissimo insetto…
E chissà chi fu l’uomo a cui venne la macabra ma brillante idea di ricavarne il colore per un liquore…
Ha attraversato secoli e ancora esiste.

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Intanto che scrivo e fotografo assaggio la torta… è delicata e soffice, pochi grassi perché naturalmente ho apportato alcune modifiche..

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E’ anche profumata, insomma, fate prima a prepararla.

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Vi elenco le dosi e gli ingredienti. Tra le parentesi le mie modifiche.

280 gr di farina ( io 250 gr )
150 gr di zucchero ( io ne avrei messi almeno 200 gr… infatti ho fatto male )
3 uova
160 gr di olio di semi ( io ho sostituito l’olio con uno yogurt magro alla vaniglia )
1 bustina di lievito per dolci ( io ho aggiunto anche una vanillina )
2 mele ( io avevo solo quelle altrimenti ne avrei aggiunto una terza )
Alchermes ( 4/5 cucchiai)
Poco zucchero a velo
Infine ho unito un pochino di crema al limoncello e un pochino di latte per amalgamare l’impasto e
mandorle a lamelle, ma potete anche ometterle.
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Ho pelato le mele e le ho lasciate nel liquore, non tanto per farle macerare, ma bensì per farle colorare.
Intanto in una capiente ciotola ho versato uova, zucchero, e yogurt montando gli ingredienti con una frusta non
elettrica.
Ho unito farina, lievito, vanillina, un po’ di latte e per concludere un po’ di crema al limoncello.

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Ho amalgamato bene tutti gli ingredienti e versato il composto in uno stampo dal diametro di 26/28 cm coperto di carta da forno bagnata e strizzata.
Copro l’impasto con le fettine di mele colorate di rosso, inserendole in modo trasversali e coprendo tutta la superficie della torta.

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Ho voluto recuperare un pochino di liquore avanzato nel piatto dove hanno riposato le mele e vi ho immerso una manciatina di mandorle tagliate a lamelle, sapendo  che così non si sarebbero bruciate durante la cottura.
Ho infornato, in forno già caldo, a 180° C per 30 minuti.
Fatta raffreddare l’ho cosparsa con poco zucchero a velo.

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