E SE PREPARASSI I TARALLI???….QUELLI NAPOLETANI…”OVVIO!!!”


Non ci posso fare proprio nulla; quando mi trovo davanti un ingrediente non riesco a non immaginarlo in qualche ricetta, magari di quelle che mi riportano indietro nel tempo…
Vuoi la passione per i lievitati o quella sentita, fino al midollo, per le tradizioni culinarie dei miei luoghi d’origine, vuoi che nel mio frigo ho avanzato dello strutto dal casatiello di pasqua e questo ha illuminato ricordi e sapori al mio palato… Cavoli…
…Che voglia di mangiare i Taralli napoletani, con quel gusto saturo di pepe che accostato alla “nzogna”,(lo strutto), e alle mandorle crea quella unicità che solo il Tarallo napoletano può sprigionare. Gustandoli si incontra tutta la fragranza e la ruvidità della pasta, rendendoli inconfondibili al palato.
Gli amanti della birra non se la farebbero mancare accompagnandola a quest’ultimi, infatti da noi vengono serviti con vino fresco o birra.

Nascono quando la fame regnava sovrana, nel 1800 o poco prima. Abili mani di fornai riciclavano avanzi di pane e, con l’aggiunta di pepe e sugna, formavano queste ciambelle che il tarallaro, tipico ambulante, vendeva ai passanti, servendosi di cesti coperti da panni di lana per mantenerli caldi.
Tarallaro_thumb[1]
Negli anni successivi furono arricchiti con le mandorle che con la loro dolcezza si sposano bene con il pepe. Famosi e tipici non si possono non saperli preparare e gustarne tutta la loro infinita bontà.
Allora mi metto all’opera, e credetemi non mi porteranno via chissà quanto tempo, perché l’impasto viene lavorato pochissimo e a mano, poi lasciato riposare. Da questo si ricavano delle striscioline che attorcigliate tra loro formano la classica forma del tarallo…
Ma impiego meno tempo a prepararli che a stilarli su questa pagina di diario.

Intanto procuratevi:
500 gr di farina 00
200 gr di mandorle non pelate
160 di strutto a temperatura ambiente
230 acqua, intiepidita al momento di usarla
9 gr lievito di birra liofilizzato
4 gr di pepe nero
12 gr di sale

In una capiente ciotola ho versato la farina, lo strutto…

Poi in seguito il lievito, il sale, il pepe e 150 grammi di mandorle tritate grossolanamente.

Ho unito l’acqua che ho intiepidito nel microonde e ho impastato per una decina di minuti, ottenendo un panetto compatto.

Riposto nella stessa ciotola ho coperto con un canovaccio e ho lasciato lievitare per 2 ore.
Trascorso le 2 ore non noterete una grande lievitazione, ma non allarmatevi è tutto nella norma.

A questo punto per realizzare il tarallo ho staccato dall’impasto 2 pezzi dal peso di 50 grammi ciascuno. Da ogni pezzo ricavo un rotolino lungo 20 centimetri senza usare farina

Unisco la punta e intreccio i 2 rotolini

Cosi ottengo una treccia, chiudo i due lembi

Arrotolo la treccia e richiudo inserendo i lembi sotto, formando una ciambellina.

Decoro ogni Tarallo con 3 o più mandorle precedentemente bagnate nell’acqua, questo eviterà che si stacchino dagli stessi una volta cotti.

Proseguo fino ad esaurire la pasta, io ottengo 10 taralli.

Dispongo i taralli direttamente sulla leccarda del forno, coperta da carta da forno. Lascio lievitare 30 minuti coperti da un canovaccio.

Ora inforno a 200° per i primi 10 minuti, poi abbasso la temperatura del forno a 160° e cuocio per altri 15 minuti e infine abbasso ulteriormente la temperatura del forno a 140° e cuocio ancora per 15 minuti.
I taralli appariranno dorati nella loro totalità.

Squisitissimi caldi, un po’ di birra al giustiziere che in silenzio si sta deliziando con i miei Taralli… E alla sottoscritta che con la birra non va’ molto d’accordo li accompagno con una aranciata freschissima, credetemi goduriosi ugualmente….