ANCHE IL DANUBIO…ARRIVA DALLE MIE PARTI…

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E… pensare che l’ho preparato tantissime volte e proprio non immaginavo che un lievitato con questo nome fosse invece nato in Campania..

In versione dolce o salato…

Quando leggo Danubio, anche se è un lievitato…( adorato dalla sottoscritta) penso immediatamente al fiume, l’unico fiume Europeo che scorre da ovest verso est percorrendo 2850 km…
…Mi viene in mente l’Austria…
Cavoli, ma cosa c’entra con la Campania?…
Cosi vado alla ricerca per sapere cosa ha spinto dei Partenopei con la scelta del nome per un impasto lievitato con il fiume Danubio…
Sarei di una noia se riassumessi tutto ciò che ho trovato su questa curiosità…
Mi limiterò a raccontare in breve…

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Come ho già accennato, il popolo partenopeo si dimostra ancora una volta un eterno drammatico, romantico, fantasioso, passionale…
Per arrivare a pensare o ricordare le increspature del Danubio,  guardando le rotondità della superficie di questa ricetta ci vuole veramente una grande ispirazione, o averlo vissuto da molto vicino, insomma… Bisogna anche essere degli eterni romantici…
E a pensarci… Ma, a quanti km corre questo fiume per arrivare a tondeggiarsi come questo lievitato??
Ma la storia ha diverse versioni:

la prima ve l’ho già raccontata; ( visione senz’altro, molto romantica )

la seconda teoria è molto… “Partenopea”, portata avanti da un “personaggio” noto come  “il pasticcere gentiluomo”, napoletano DOC: Nicola Scaturchio, ( oggi ottantenne) ex titolare di una delle più antiche pasticcerie napoletane. Egli sostiene che il “Danubio” è stato inventato da una sua zia materna che lo chiamò così perché era di origini austriache…

la terza teoria sembra la più logica… Fu Ferdinando I che nel 1768 convocò a nozze con Maria Carolina di Asburgo-Lorena, di origini austriaca, quest’ultima diede il via col suo arrivo a Corte ad una “Commissione Culturale-Gastronomica” tra i cuochi viennesi e le tradizioni locali.
In Austria infatti si trovano tracce molto antiche di un dolce chiamato “Buchteln” (di origini Boeme) che ha la stessa struttura del Danubio…
L’arrivo dei viennesi alla Corte dei Borbone di Napoli con la collaborazione dei cuochi locali e gli ingredienti saporiti locali della cucina tradizionale Partenopea potrebbero aver creato questo piatto… Chiaro anche il nome conferitogli vista l’origine Boema del Buchteln.

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Ma ora mi metto all’opera… perché teorie a parte la sofficità di questo pan brioche vi farà dimenticare la noia che posso avervi arrecato fino ad ora… Ma credetemi…
..Questo lievitato è eccezionale!!
Ve lo propongo in versione salato…

Dosi e Ingredienti:

300 gr di farina Manitoba
250 gr di farina 00
250 ml di latte a temperatura ambiente
2 tuorli e 1 uovo intero
1 tuorlo per spennellare
100 gr di burro liquefatto e raffreddato
1 cucchiaino e mezzo di sale
15-20 gr di lievito di birra (poco meno di 1 cubetto)
1 cucchiaino di zucchero

Per il ripieno:

250 gr di provola affumicata, ho aggiunto altro formaggio che avevo in frigo, emmental, ma va bene anche la mozzarella o fontina o come me, consumo formaggi che in frigo a volte sostano un po’ a lungo…
100 gr di prosciutto cotto tagliato a dadini, ma se gradite salame, pancetta o ciò che più vi piace.

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Ho sciolto il lievito di birra nel latte leggermente intiepidito insieme allo zucchero.
Intanto in una capiente ciotola verso la farina, le uova leggermente sbattute, il burro, il latte con dentro il lievito e infine il sale.

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Lavoro il composto fino ad ottenere un panetto morbido e liscio, magari continuando ad impastare su una spianatoia.

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Lascio lievitare l’impasto nella stessa ciotola, coperto da un canovaccio, finché raddoppierà di volume.

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Trascorso il tempo riprendo l’impasto e lo divido in tante palline dal peso di ognuna di 30-40 grammi, ( le mie sono di 40 gr.).

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Le schiaccio con le mani formando dei dischetti che farcisco con prosciutto e formaggi.
Sigillo bene e formo delle palline che ripongo nella teglia coperta di carta da forno, o semplicemente imburrata, con la chiusura rivolta verso il basso e lasciando un po’ di spazio tra una e l’altra perché lieviteranno ancora fino a unirsi.

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Lascio lievitare ancora 1 ora e 1/2 in luogo caldo e asciutto.
Infine spennello con tuorlo d’uovo oppure con del latte.
Se volete potete cospargere con semi di sesamo.

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Cuocio in forno già preriscaldato a 180°C per 30 minuti.

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Infine, lasciato intiepidire lo porto in tavola con un aperitivo…
Direi anche fin troppo generoso, infatti i miei due uomini si sono precipitati a divorare questo profumato e filante lievitato dal ripieno goloso e poi non hanno voluto mangiare altro.

Che buonoooo questo lievitato “italo-austriaco…!!!!!…” E… che profumoooooo!

anigif

 

2 Risposte a “ANCHE IL DANUBIO…ARRIVA DALLE MIE PARTI…”

  1. Miky………..che buono che è questo danubio!!!!!!!!!!!!
    Consiglio una bella spalmata di ragù :*

    1. Ciao Arianna l’idea mi ispira molto… Ma sarai tu stavolta a prepararlo, anzi quando ti decidi portalo al lavoro, ma guarda che ci sia anch’io…Vorrei assaggiarlo il tuo danubio deliziosamente farcito al ragù!!!
      Ti abbraccio e Grazie.
      Michi

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